N2 liquido: come utilizzarlo in sicurezza negli studi dermatologici

L'azoto (N2) liquido viene utilizzato negli studi dermatologici per trattamenti crioterapici poco invasivi. Tuttavia, le sue proprietà fisiche lo rendono un elemento da gestire con estrema attenzione, poiché può comportare rischi se non manipolato correttamente. L’azoto costituisce il 78% dell’aria che respiriamo e si distingue per alcune peculiarità che ne determinano l’uso e i potenziali pericoli. Questo gas è infatti inodore, incolore e insapore ed è estremamente freddo, con una temperatura di ebollizione di -196°C. Inoltre, una delle sue caratteristiche più critiche è la capacità di espandersi: 1 litro di N2 liquido può generare fino a 704 litri di azoto gassoso.
I principali rischi e le misure di sicurezza
Il primo pericolo legato all’uso dell’azoto liquido dermatologia è il rischio di anossia. Poiché questo gas non è rilevabile dai sensi, può accumularsi in ambienti poco ventilati, riducendo la concentrazione di ossigeno. Quando questo scende sotto al 19,5%, iniziano a manifestarsi i primi sintomi di ipossia, come vertigini e difficoltà respiratorie. Per prevenire questo rischio, è fondamentale assicurare un'adeguata ventilazione nei locali dove l’azoto viene stoccato e utilizzare sensori in grado di rilevare eventuali variazioni nella composizione dell’aria. Sempre per quanto riguarda lo stoccaggio, è fondamentale che i contenitori siano conservati lontano da fonti di calore e in posizione stabile. È inoltre fondamentale prestare molta attenzione alla loro movimentazione. Un altro pericolo significativo è quello delle ustioni criogeniche. A temperature così basse, il contatto diretto con l’azoto può provocare danni alla pelle e agli occhi simili a quelli causati dal calore estremo. Per questo motivo, è indispensabile l’uso di dispositivi di protezione individuale, come guanti criogenici e visiere protettive, che riducono la possibilità di esposizione accidentale. Un altro aspetto da non sottovalutare è lo scoppio da sovrapressione. La rapida evaporazione dell’azoto liquido all’interno di un contenitore chiuso può generare un aumento di pressione così elevato da provocare esplosioni. Per evitarlo, occorre utilizzare contenitori appositi, progettati per sopportare la pressione e dotati di valvole di sicurezza. Inoltre, tali recipienti devono sempre essere integri e non presentare ammaccature.
Le nostre soluzioni per un utilizzo in sicurezza
Anche in ambito dermatologico, dove le quantità di azoto liquido utilizzate sono generalmente limitate, è essenziale adottare un approccio responsabile alla gestione di questo gas. Un ambiente ben ventilato, l’uso di dispositivi di protezione adeguati e la scelta di attrezzature adeguate sono elementi chiave per garantire la sicurezza di operatori e pazienti.
Air Liquide Sanità Service supporta i dermatologi con soluzioni dedicate alla gestione dell’azoto liquido, fornendo:
- contenitori criogenici (disponibili anche con la formula del noleggio);
- DPI per la manipolazione dell’azoto;
- sistemi di rilevazione da installare nell’ambiente in cui è conservato l’N2 o portatili, che possono essere indossati dal personale sanitario;
- formazione personale sanitario specifica sui rischi e sulle misure di prevenzione.
Affidarsi a un partner esperto significa poter contare su strumenti affidabili e su un supporto costante per un utilizzo sicuro ed efficiente dell’N2 liquido.